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Il produttore tedesco Baader offre un nuovo filtro per le righe di emissione a 511 e 514 nanometri, per le più comuni filettature per filtri:
Queste due righe di emissione chiamate “bande del cigno” dal nome di chi le ha scoperte, ovvero Swan-Banden, sono prodotte dal carbonio. Esse dominano lo spettro della coda gassosa di una cometa nella zona visibile. Il filtro lascia passare solo la luce delle due bande di carbonio e blocca l’onnipresente inquinamento luminoso. Le strutture della coda gassosa di una Cometa diventano quindi più chiare anche in buone condizioni di osservazione.
Contemporaneamente blocca la linea OIII-a 501 nanometri. Si ottiene così un contrasto ancora più elevato e le comete con una coda di gas possono essere distinte ancora meglio da quelle dominate da una coda di polvere.
I due Filtri C2 Swan-Band si vanno ad aggiungere ai nuovi Filtri CMOS ottimizzati dalla Baader:
Il filtro solare SunDancer II della Baader trasforma velocemente e in modo semplice piccoli Rifrattori in Telescopi per l’osservazione del Sole sulla Linea H-alpha. In questa lunghezza d’onda vedrete la cromosfera del Sole con filamenti scuri, eruzioni stellari e protuberanze spettacolari!
Inserite il SunDancer II tra lo Specchio Zenit e l’oculare e collegatelo a una fonte di corrente. Il filtro raggiungerà automaticamente la temperatura d’esercizio ottimale e così non sarà necessario regolarlo a posteriori anche nel caso di osservazioni prolungate.
Il SunDancer II può essere utilizzato senza rischi su telescopi rifrattori con un’apertura fino a 80 millimetri. Solo a partire da un diametro dell’obiettivo di oltre 80 millimetri è necessario un ulteriore filtro di protezione dall’energia davanti al telescopio; in alternativa, il telescopio può anche essere oscurato utilizzando un diaframma opzionale da 80 mm posto davanti all’obiettivo.
I telescopi con specchi secondari, come i telescopi Newtoniani, Maksutov o SCT, richiedono in ogni caso un filtro aggiuntivo di protezione dall’energia, indipendentemente dalle loro dimensioni.
Il disco solare completo può essere visto in telescopi fino a 600 mm di apertura. La Filettatura T2 sotto il morsetto dell’oculare rende facile l’adattamento anche alle fotocamere più grandi:
Per l’alimentazione della corrente, nella spedizione è incluso un alimentatore di corrente. Per le osservazioni mobili è anche possibile utilizzare un Accumulatore di corrente.
Ulteriori informazioni su questo filtro H-alpha di alta qualità lato oculare sono disponibili qui nel nostro Shop.
I nuovi filtri della serie MaxFR sono stati ottimizzati per l’astrofotografia con telescopi molto veloci, come ad esempio per le Ottiche Celestron-RASA oppure quelle degli astrografi Epsilon di Takahashi.
Astronomik fornisce questi filtri per le tre linee più importanti, ovvero OIII, H-alpha e SII, ciascuna con semilarghezze di 12 e 6 nanometri.
Se effettuate delle osservazioni sotto un cielo luminoso, l’astrofotografia con filtri lineari è il modo migliore per creare immagini che riescano bene. Normalmente un Filtro H-alpha è il primo acquisto che avrebbe senso: con questo filtro potete facilmente creare immagini dettagliate anche con la luna piena o un cielo molto luminoso! È anche il filtro giusto per tutte le nebulose che emettono luce rossa.
Il Filtro OIII aumenta enormemente le vostre possibilità, perché con esso, tutte le strutture verdastre/bluastre possono anche essere riprese nei dettagli e con forti contrasti. Soprattutto le nebulose planetarie e le regioni di formazione stellare sono obiettivi gratificanti!
Con il Filtro SII il tuo set di filtri è completo, e puoi creare le stesse immagini a colori del telescopio spaziale Hubble utilizzando i tre canali!
Qual è la giusta semilarghezza? In breve, l’utilizzo di filtri a 12 nanometri è ideale per le fotocamere DSLR e per tutte le fotocamere con una limitata corrente di buio. Con queste fotocamere, un’ulteriore soppressione dello sfondo del cielo usando un filtro con una semilarghezza inferiore non porterebbe maggiori dettagli. I filtri da 6 nanometri sono la scelta giusta in luoghi con forte inquinamento luminoso e con le fotocamere con una corrente di buio estremamente bassa, per esempio le fotocamere con un ottimo sistema di raffreddamento. Specialmente nelle regioni della Via Lattea con molte stelle, i filtri da 6 nm permettono anche di visualizzare oggetti deboli ad alto contrasto senza che si perdano nel cielo stellato.
Per una panoramica su tutti i filtri della serie cliccate qui.
Con il filtro nebulare NBX, la marca giapponese IDAS, lancia ora sul mercato un nuovo filtro a doppia banda di altissima qualità, particolarmente efficace per la fotografia di nebulose con ottiche veloci, come ad esempio con il Celestron RASA. Come gli altri filtri nebulari della marca IDAS (Astro Hutech), anche il nuovo NBX presenta in assoluto una qualità e una lavorazione perfette.
La tecnologia di rivestimento IGAD (Ion-Gun Assist Deposition) applicata dal produttore giapponese Astro Hutech specificamente per filtri astronomici è stata originariamente sviluppata per le comunicazioni ottiche, dove è richiesta una stabilità a lungo termine (> 25 anni) in condizioni di campo difficili.
Il risultato sono filtri con rivestimenti robusti e stabilità spettrale a lungo termine – anche a temperature e umidità estreme. Questa stabilità è particolarmente importante per le curve a banda passante con forti pendenze come i filtri H-alfa, LPS e altri filtri a banda passante stretta. I filtri con rivestimento IGAD eliminano gli spostamenti della banda passante di +/- 3 o 4 nm, tipici dei filtri standard.
L’NBX è un filtro a doppia banda che si concentra specificamente sulle linee OIII e H-Alpha. Le curve di trasmissione dell’NBX nella gamma H-Alpha e OIII sono illustrate chiaramente da queste due immagini:
Come si può vedere, l’NBX IDAS è particolarmente efficace se utilizzato con sistemi ottici e astrografi molto veloci, come un Celestron RASA, con riflettori newtoniani particolarmente luminosi con f-number tra f/2 e f/4, e apparecchiature speciali come l’Officina Stellare Riccardi-Honders 200/600
Ciò aumenta notevolmente il contrasto all’interno delle nebulose a emissione, che consistono principalmente da composti di ossigeno (OIII) o idrogeno (H-Alfa). Inoltre, non sono necessari tempi di esposizione più lunghi, il che è dovuto principalmente all’uso delle suddette ottiche, estremamente veloci, ma anche agli speciali effetti di contrasto del filtro NBX. Il filtro è ideale per l’uso con fotocamere a colori ‘One-Shot’ e fotocamere CMOS monocromatiche. Non è più necessario un filtro di blocco IR. Inoltre, l’NBX è parafocale anche con altri filtri nebulari LPS IDAS.
Nelle prossime settimane Venere, il nostro „pianeta fratello“, sarà un buon oggetto celeste da osservare. Si tratta di un pianeta brillante, facile da individuare nel cielo del mattino o della sera, ma essendo spesso molto prossimo all’orizzonte le sue osservazioni sono di breve durata e vengono disturbate dalla turbolenza dell’atmosfera terrestre. La situazione migliora a fine gennaio, quando Venere diventa via via più luminoso e resta visibile più a lungo nel cielo della sera. Lo si potrà individuare facilmente a occhio nudo, subito dopo il tramonto e per quasi quattro ore.
Per l‘osservazione è sufficiente un buon binocolo, come il Nightstar di Omegon. Già con telescopi a partire da 90 mm di apertura Venere è riconoscibile come un piccolo disco. Proprio come la Luna, anche questo pianeta mostra diverse fasi; tuttavia i dettagli della sua superficie sono invisibili a causa della sua densa atmosfera, le cui strutture nuvolose sono però ben riconoscibili con telescopi a partire da 130 mm di apertura. Per aumentare il contrasto è consigliabile l’impiego di un filtro idoneo (violetto, blu scuro, blu).
Venere è il secondo pianeta più interno del nostro sistema solare e ha all’incirca le stesse dimensioni della Terra. La sua atmosfera è composta da anidride carbonica, azoto, anidride solforosa e diversi gas nobili. Questa composizione, e la sua vicinanza al Sole, rendono il nostro vicino di orbita un mondo misterioso e ostile alla vita. Nel suo percorso attorno al Sole Venere ruota in modo retrogrado, ovvero nella direzione opposta rispetto alla Terra: quindi nei panorami venusiani il Sole sorge a ovest e tramonta a est. Dopo la Luna, Venere è l’oggetto celeste più luminoso, ma proprio come Mercurio è visibile solo nel cielo del mattino o della sera: ecco perché viene definito anche „stella del mattino“ o „stella della sera“.
Da metà gennaio Venere domina i nostri cieli serali, visibile subito dopo il tramonto in direzione dell’orizzonte sudoccidentale. La sua elevazione passerà da circa 25° a 46° alla fine di marzo, raggiungendo a fine aprile una luminosità di -4,7mag. In questo periodo si sposterà verso l’orizzonte sudoccidentale attraversando le costellazioni dell’Acquario, dei Pesci e dell’Ariete. In aprile raggiungerà il Toro e ai primi del mese lo troveremo addirittura nelle vicinanze delle Pleiadi (M45).
Da gennaio a maggio il modo migliore per seguire Venere è usare un planisfero celeste.
Buon divertimento con le osservazioni venusiane del 2020!
Le brillanti nebulose a emissione, i resti di supernova e le nebulose planetarie sono oggetti del cielo notturno particolarmente affascinanti, sia per la pura l’osservazione visuale che per l’astrofotografia. La natura fa splendere queste aree con determinati colori spettrali: la luce rossa dell’idrogeno ionizzato e quella verde-azzurra emessa dagli ioni dell’ossigeno, oltre che i colori degli ioni dell’azoto e dello zolfo. I filtri interferenziali lasciano passare questi colori e bloccano la luce diffusa dovuta alla naturale luminescenza del cielo e all’inquinamento luminoso. Il risultato è un forte aumento del contrasto.
IDAS, azienda specializzata nella produzione di filtri, con il Nebula Booster NB1 lancia sul mercato un nuovo filtro interferenziale molto performante e allo stesso tempo non particolarmente costoso. Come mostra la curva di trasmissione, questo filtro lascia passare con una trasmissione elevata tutte le linee spettrali rilevanti con una banda passante sorprendentemente stretta: un vero amplificatore di nebulose!
Questo filtro è perfetto per la fotografia di vaste regioni nebulari poiché lascia passare i colori tipici di questi oggetti e blocca la nociva luminescenza del cielo. Inoltre elimina completamente il vicino infrarosso fino a 1100 nanometri. Questa è una caratteristica molto importante perché le camere di ripresa sono ancora abbastanza sensibili a queste frequenze dello spettro elettromagnetico, mentre le ottiche dei telescopi sono ottimizzate per il range della luce visibile ma sono carenti nell’infrarosso.
Il filtro Nebula Booster NB1 è disponibile in due versioni da 48mm e da 52mm per le più comuni filettature per filtro e può essere avvitato sia agli oculari, sia direttamente alle camere di ripresa.